- Mascolo Giuseppe
- 13 08 1967
Alchè lasso, per avventura ivi disteso, spento di cagione e conoscenza così appare nella bianca spuma quale relitto abbandonato e muto.
Cantoti le sue mosse e poco la sua storia movendo con scienza lo tuo passo e discoprendo a te, se tuttavia ancor non ti fallisce il senno di seguirmi nello oscuro e pauroso inferno, la destra via.E invece io ve cuntarraggio, amici belli miei, ca' dint'a chelle notti lucenti e chiare, ce se puteva pure cacà sotto p'a paura e tenerse astipato o core dint' e cazette facenne o ggiallo, e vierme e pure ' riscenzielle. Sempre in pericolo e fernì mmocc'a 'nu cano luttanno contro vrùcele, nìeve, vessiche e freve 'e notte.
In
«Pulcinelleade» viene proposto questo pensiero
all’attenzione di chi legge: ciò che spesso, in
modo affannoso e vano, l’uomo, cerca
negli altri o nel mondo lo trova, dentro di se e
nella sua storia umana.
Nel testo di Pulcinelleide (o Cetruleide)
dall'apparenza semplice e lineare, sono
disseminate diverse “chiavi di lettura” con cui è
possibile interpretare altre storie ed altri
significati: quelli di carattere
simbolico-sessuale e religioso, quello immaginario
formalizzato nei secoli dalla cultura popolare
campana, quello storico e critico ecc.
Questa ennesima storia su Pulcinella riaggrega
molto materiale iconografico relativo alla
maschera e molti suoi atteggiamenti, testimoniando
l’insieme di quei luoghi comuni, quello storico e
critico, alchemico e addirittura astronomico.che
via via sono andati su di lui formandosi. Ma
Pulcinella, che è demone, morto, ermafrodita, il
dio Mitra o Gesù in persona, “viaggia” all’interno
del proprio essere per scoprire poi, alla
fine, che veniamo tutti "strunzìati"
dall'autore delle nostre stesse storie.
Un po di storia:
Pulcinelleide
nasce nel 1990 (caspita! Sono ventitrè anni) come
testo teatrale. Il testo originale, oramai
smarrito tra le varie correzioni e cambiamenti era
quasi totalmente in rima e vernacolo.
Fu rappresentato con il titolo "Pulcinelleide" dal
noto interprete pulcinellesco Ciro
Giorgio del CTS Centro teatro studi,
che ne curò anche la regia.
Successivamente reailzzai una prima versione a
fumetti con personaggi famosi come
protagonisti raccogliendo di persone le
liberatorie (e quindi conoscendo) di
personaggi noti tra i quali: Luca de
Filippo, Peppe e Concetta Barra, Antonio
Sorrentino, Luisa Conte ecc. Altri
come Totò o Eduardo de Filippo
erano già morti da tempo, mannaggia)
TOTO' E CONCETTA BARRA
EDUARDO
DE FILIPPO
PEPPE
BARRA
LUISA
CONTE
Armato di alcune tavole 35*50 che lo
ritraevano incontrai il maestro Roberto de
Simone che mi diede preziosi consigli sulla
struttura del testo, ma ancora più importante
furono le "dritte" del prof. Franco Carmelo
Greco, studioso e ricercatore del teatro
italiano, professore di ruolo di Storia del teatro
moderno e contemporaneo presso l’Università di
Napoli ‘Federico II’, purtroppo scomparso nel
1998.
Grazie all'appassionato docente riuscire a smussare ulteriormente lo spigoloso testo abbandonando definitivamente l'uso dei versi e del dialetto. Inoltre, mi convinse che utilizzare come personaggi del fumetto i personaggi famosi avrebbe allontanato il lettore dalla "poetica della storia" (parole sue).
Decisi allora di rifare il tutto daccapo e ridisegnai le oltre cento tavole del fumetto arrivando ad una versione che ritenevo definitiva e che diedi alle stampe.
In
realtà, come fossi una specie di Penelope,
ne stò già ridisegnando un altra versione... ma
non garantisco che sarà l'ultima.
Ho già pronta un altra versione teatrale e, addirittura, un buon inizio di sceneggiatura cinematografico da presentare a Steven Spielberg... perche quando si sogna... bisogna farlo in grande. (hai visto mai?)
La trama :
Ipnotizzato
dal soave richiamo del canto delle sirene
Pulcinella, che prestava servizio sulla nave di
Ulisse come cuoco, si lascia cadere nel mare e
viene trasportato, svenuto, dalle onde sulla
spiaggia. Dopo un tempo lunghissimo, forse secoli,
Pulcinella viene svegliato da Virgilio (si,
proprio colui che accompagnò anche Dante) che lo
porta nella sua villa e nella sua vita.
Ma la curiosità di Pulcinella circa la sua storia, che non ricorda, lo porterà a Neapolis e poi dalla Sibilla cumana nel regno dei morti per scoprire poi, alla fine, di essere stato... strunzìato dal destino e dall'autore della sua stessa storia.
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